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martedì 24 febbraio 2015

Porn culture

Da quanto esiste la pornografia?
E' sempre esistita? Oppure è una scoperta recente, un fatto culturale datato in tempi vicini a noi? Posso capire che qualcuno trovi la domanda insensata: il sesso esiste da sempre e, dunque, esiste da sempre il discorso sul sesso. Del resto la gran quantità di immagini erotiche o erotizzanti, a partire dalle statuette delle veneri steatopigie sino ai dipinti erotici di Pompei non sono segno che di pornografia si è sempre parlato? Lo stesso termine pornografia deriva dal Pornikon, un quartiere dell'antica Atene famoso per la presenza di prostitute.
Se fosse così la pornografia, come discorso sul sesso, sarebbe sempre esistita. Al massimo si tratterebbe di distinguere, a differenza di quanto accade nelle righe che precedono, tra erotismo e pornografia, cioè tra diversi e differenti discorsi sul sesso.
Bene, teniamo presente questa possibilità, che qualora fosse verificata offrirebbe subito una soluzione alla domanda iniziale, e, per amore di discussione, proviamo a considerare che le cose non stiano così.
Un tempo non lontano alle donne, ancora sicuramente sino alla fine degli anni '40, era vietato alle donne "per bene" visionare i celebri affreschi di Pompei. Occorrevano permessi speciali, la compagnia di mariti e così via. Da quando? Perché è chiaro che per secoli chiunque abbia percorso i resti di Pompei, le rovine, prima della loro trasformazione in luoghi archeologici, maschio o donna che fosse, poteva - posto che gli interessasse - liberamente vedere tali pitture erotiche senza problemi. Furono gentiluomini inglesi alla fine del '700 a convincere le autorità borboniche che tali immagini dovevano esser preservate alla vista delle donne per bene. Abbiamo dunque uno spartiacque cronologico: prima e poi. Che spartisce questo spartiacque? Lasciamo sospesa la domanda e torniamo al Pornikon, il quartiere a luci rosse di Atene. Chi andava al Pornikon? Tutti, maschie e donne indistintamente. Non c'era, cioè, nessun problema di carattere etico o estetico a muoversi in quel quartiere ove le prostitute si aggiravano per vicoli e portoni. E nessuno si scandalizzava di nulla. Scandalo che, invece, a lungo ha pesato (e forse pesa ancora!) sul noto quartiere di Amsterdam, con le signorine nelle vetrine e che ha reso celebre questa città come "la città del peccato". Anche qui allora nessun problema e poi invece scandalo: uno spartiacque. 
Ancora: nessuno, nemmeno oggi, lascerebbe circolare apertamente stampa pornografica nelle nostre case, soprattutto in presenza di bambini. Però nel nostro medioevo, quando tutti i membri della famiglia dormivano nudi nello stesso letto, era normale per i bambini esser testimoni delle effusioni coniugali, le stesse effusioni che potevano osservare tra gli animali in campagna (be' non proprio le stesse "effusioni" ...ma ci siamo capiti). Intendo che, nonostante la supposta cappa di repressione sessuale religiosa del medioevo un giovane assisteva, in materia di sesso, senza problemi a ciò che oggi è ufficialmente vietato e scandaloso. Anche qui: nessun problema di carattere etico o morale.
Difficile poter applicare le categorie di erotismo o di pornografia al Pornikon o al letto famigliare del medioevo europe.
Chiaramente esisteva un discorso sul sesso (e occorrerebbe approfondire la questione della repressione sessuale religiosa) ma questo discorso non era qualificabile come pornografia o erotismo. Allora la pornografia non è il discorso sul sesso ma un discorso sul sesso. Ecco il senso dello spartiacque di cui sopra: a partire da un certo momento la nudità e le questioni sessuali sono diventate pornografia: prima non lo erano. 
Invece di utilizzare categorie assolute, cercando di distinguere pornografia ed erotismo sulla base di caratteristiche intrinseche, pretendendo di applicare tali categorie a tutti i tempi, converrà porsi domande di ordine storico: se la pornografia non è sempre esistita allora quando è sorto questo particolare discorso sul sesso? Perché è sorto?
Occorrerà riprendere la questione.


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